Liberati del superfluo per semplificare la vita quotidiana e trovare più lucidità mentale

Vivere naturale ti chiede di affrontare la Sfida della Semplificazione, ossia ti esorta a liberare la tua vita dall’inutile e dal superfluo partendo da un repulisti ben fatto.

Semplificare la vita quotidiana

Trova la tua definizione di semplicità

Condurre uno stile di vita all’insegna della naturalità, oltre ovviamente a fare ritorno alla Natura, significa compiere un atto di semplificazione quotidiana. Le tue scelte in merito ai diversi aspetti della tua vita – cibo, casa, viaggi, abbigliamento, prodotti, sport ecc. – diventano più intenzionali e consapevoli.

Il concetto di “semplicità”, però, assume significati diversi tra le persone. Per qualcuno può significare uno stile di vita minimalista con pochi possedimenti, per qualcun altro vivere in campagna lontano dalla confusione, per qualcun altro ancora non fare affidamento sugli altri (commercianti, agricoltori, governo…) per soddisfare le proprie esigenze. Perciò, dato che ognuno di noi è unico, è necessario partire dalla propria personale visione di vita semplice che, pur fondata su alcuni principi di base uguali per tutti, sappia evitare inutili condizionamenti.

La domanda da cui devi partire, quindi, è: Cosa significa, per me, vivere in modo semplice?

Tieni presente, però, che “semplice” non è assolutamente da intendersi come sinonimo di “banale”. La semplificazione della tua vita quotidiana implica, piuttosto, un lavoro di sfoltimento dell’inutile e del superfluo, non solo sul piano esteriore ma anche interiore, che ti permetta di arrivare al nocciolo del modo in cui vuoi realmente condurre la tua esistenza.

Nella nostra cultura si è sempre pensato che una casa ricca di oggetti sia più accogliente, ma è nell’essenziale che si può recuperare la vitalità e l’equilibrio interiore. L’essenziale che viene da dentro, dal cuore, dal proprio essere, così che le energie riescano a scorrere più liberamente e si possa lasciar spazio alle nuove possibilità e sfide del futuro. Il nuovo arriva e si crea solo se c’è spazio per contenerlo: mettere ordine può cambiare la nostra vita. (dal libro “Space Clearing”, Ed. Mediterranee)

Etimologicamente, infatti, la parola “semplice” significa composto da una sola parte, da un solo ingrediente e quindi, per estensione, puro ed autentico. Proprio per questo, nel dare la tua definizione di vita semplice, non devi cercare risposte convenzionali che siano per forza accettate da tutti. Devi invece arrivare alla radice di quello che significa per te e, pertanto, prenditi tutto il tempo di cui hai bisogno per riflettere profondamente sullo stile di vita che vuoi condurre, entra in connessione con la tua visione personale ed incamminati con fiducia lungo il sentiero che ti indica iniziando a viverla concretamente.

La potenza psicologica del riordino

Quando si affronta la Sfida della Semplificazione un buon punto di partenza è sicuramente il repulisti (termine latino che significa fare piazza pulita del disordine), o decluttering per dirla con il termine inglese oggi di moda, della propria casa nella quale, nel tempo, si accumulano una marea di cose superflue che ingombrano non solo gli spazi esterni ma anche quelli interiori.

È ormai ampiamente riconosciuto infatti, come dimostrano diversi studi inerenti questo tema, che il livello di ordine della nostra casa influenza enormemente il nostro benessere psicofisico. Il disordine, a lungo andare, ti crea stress perché (l’elenco che segue è ispirato a quello dell’articolo Pulizia di primavera? Passa al decluttering di www.casadivita.despar.it):

  • Espone la tua mente ad un’iperstimolazione (visiva, tattile, olfattiva) che, inevitabilmente, obbliga i sensi ad elaborare di continuo stimoli superflui
  • Distrae dalle cose su cui devi focalizzare la tua attenzione
  • Riduce la tua capacità di rilassarti
  • Segnala di continuo alla tua mente che c’è ancora del lavoro da fare (ricordati che gli oggetti ti fanno continuamente delle richieste silenziose: spolverami, lavami, stirami, aggiustami, leggimi, spostami…)
  • Incrementa il tuo livello d’ansia perché non sai mai quanto tempo ti ci vorrà per sistemare tutto
  • Ti fa sentire in colpa e, talvolta, anche in imbarazzo (per esempio se ricevi una visita inattesa)
  • Invade gli spazi liberi necessari per riflettere e trovare soluzioni inibendo, così, la creatività e la produttività
  • Ti fa perdere tempo perché rende più difficile trovare velocemente le cose che ti servono

Quando regna il disordine, insomma, tendi a sentirti confusa, nervosa e sopraffatta. Naturalmente, eliminare il disordine dalla tua abitazione non deve portarti a seguire, per forza, i dettami del minimalismo estremo ma a riconoscere, piuttosto, che vivi oggettivamente in una società in cui il superfluo abbonda e si possiede più di quanto serve.

Quando, con consapevolezza, inizi ad essere selettiva e a tenere con te solo ciò che è utile ed importante, gradualmente impari a capire cosa è davvero funzionale al tuo benessere e a dare la giusta priorità alle incombenze quotidiane senza sprecare inutilmente tempo ed energia.

Sono molte le cose superflue, ma capiamo che lo sono solo quando ne siamo privi. Le usiamo perché le abbiamo, non perché ci sono necessarie. Sono innumerevoli gli oggetti che acquistiamo solo per sentirci uguali agli altri! (dal libro “L’arte della semplicità”, Ed. Vallardi)

Fai ordine nella tua casa

Ecco, allora, alcune semplici regole da seguire per evitare che la tua casa straripi come un fiume in piena:

  1. Tieni con te solo le cose che ti danno gioia. Ci sono oggetti ed elementi che, magari perché associati a ricordi felici, perché donati da persone che ami o perché ti piace usare, ti trasmettono gioia e piacere. Ecco, queste sono le cose di cui dovresti circondarti. Perché dovresti tenere con te qualcosa che ti evoca brutti ricordi, non ami guardare o che non rende la tua vita più facile?
  2. Tieni con te solo le cose che usi davvero. Escludendo le cose che, pur non servendoti, sono legate a ricordi speciali o che, pur usando poco, possono tornarti utili in certi momenti (es. una carriola, una sega elettrica), liberati di tutto ciò che ormai non usi più e che ritieni talmente inutile che dimentichi perfino di averlo.
  3. Limita gli articoli che hanno un solo scopo. Spesso ci lasciamo catturare dalla frenesia degli acquisti e riempiamo la nostra casa di oggetti pur avendone altri che possono soddisfare lo stesso scopo. Ti serve davvero, ad esempio, il coltello per affettare le uova sode quando puoi tranquillamente usare uno dei coltelli che hai già nel cassetto della cucina? Ti serve davvero il forno a microonde per scaldare la brioche della colazione quando hai già un tostapane che può fare la stessa cosa? Ti serve davvero la scopa elettrica quando hai già l’aspirapolvere? Gli esempi potrebbero continuare, ma credo che il concetto sia chiaro!
  4. Limita gli oggetti di cui hai già degli esemplari. Hai davvero bisogno di 30 paia di scarpe? Hai davvero bisogno del quinto set di tazze in porcellana? Hai davvero bisogno del terzo cellulare? Non è indispensabile, naturalmente, avere un solo esemplare di qualcosa se ti serve davvero, ma di molti altri puoi sicuramente fare a meno. Chiediti: Di quanti “X” ho davvero bisogno?

È sottinteso, chiaramente, che se quello di cui ti vuoi liberare può ancora essere usato, invece di andare ad incrementare il livello di immondizia da smaltire, puoi regalarlo o scambiarlo con amici, parenti, negozi dell’usato, siti di baratto. Se vivi con altre persone, inoltre, ricordati di rispettare gli oggetti altrui e, quindi, non eliminare le cose che non ti appartengono senza dirlo al legittimo proprietario solo perché a te sembrano inutili. Se, ad esempio, tuo figlio è legato alla sua collezione di soldatini, non devi sentirti in diritto di regalarla ad un bambino più piccolo solo perché tuo figlio è cresciuto.

Fare spazio non vuol dire buttare via tutto. Consiste più in un’operazione di scelta mirata a ottenere una migliore comprensione di noi. Cosa ci fa stare bene, cosa ci fa sentire a posto, cosa è diventato un peso? Fare spazio nel proprio disordine è una pratica olistica più dello yoga e della meditazione messi insieme ed è lo strumento Feng Shui più potente che si possa desiderare. (dal libro “Sbroglia il tuo disordine”, Ed. Iacobelli)

Psicogiardinaggio Pratico
innaffia questo seme di consapevolezza

Definisci un piano di riordino per la tua casa. Ci sono molti modi per fare il repulisti come, ad esempio, sistemare una stanza alla volta o sistemare per categoria (es. tutti i libri, tutti i vestiti, tutti i documenti, tutti gli alimenti, tutti i farmaci ecc.). Non ha importanza il metodo che usi, quello che conta davvero è che tu lo metta in pratica rispettando il tuo ritmo personale.

Naturalmente, almeno che tu non viva in un monolocale, non è possibile ordinare tutta la casa in pochi giorni, ma puoi definire un piano d’azione e lavorarci tutto il tempo che ti serve. È importante, quindi, che tu proceda per gradi per evitare di sentirti sopraffatta e che ogni volta che finisci di sistemare un angolo, sia esso un cassetto o un armadio, ti premi con una piccola gratificazione.

Nel fare ordine considera tre grandi categorie:

  1. Cose da conservare
  2. Cose da eliminare
  3. Cose da regalare/scambiare/vendere

Poi, per ogni oggetto, chiediti:

  • Mi piace davvero?
  • Lo utilizzo?
  • Rende più semplici le mie giornate?
  • Usarlo mi fa stare bene?
  • Si accorda al mio modo di essere?
  • Mi dona gioia?
  • Se lo avessi perso, correrei subito a ricomprarlo?

Tutto ciò che decidi di tenere deve avere la sua precisa collocazione e, per facilitarti la messa in ordine, raggruppa nella stessa zona quelli che hanno una funzione simile (es. le scarpe tutte nella scarpiera, i farmaci tutti nel mobiletto in bagno, i documenti tutti in un raccoglitore…). Una volta terminato il tuo repulisti, poi, impegnati ogni volta che sei sul punto di acquistare un nuovo oggetto, a fermarti un attimo e a chiederti: Mi serve davvero? Mi piace davvero? Se la risposta è sì, procedi, altrimenti lascialo in negozio.

Dopo aver terminato il repulisti della tua casa, sintonizzati su cosa ha smosso dentro di te questa operazione di riordino:

  • Qualcosa dentro di me è cambiato?
  • Sono emerse nuove esigenze?
  • Si è fatta strada una nuova chiarezza?
  • A che tipo di “essenzialità” anelo, ora, dentro di me?
Qual è il tuo punto di vista?
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2 risposte

  1. Buongiorno,sono Federica.Periodicamente faccio un repulisti della mia casa, perché effettivamente mi sento soffocare dalla quantità di cose che ho(e badate bene non sono cose di lusso che uno è orgoglioso di mostrare no,anzi,mi causano molto fastidio e disagio) Tuttavia sono cose non tutte mie e tenute nel caso oltretutto, un’altra cosa che tollero poco. Insomma, c’è ancora molto da fare. Comunque non è impossibile👍🏻

    1. Ciao Federica, grazie per la tua condivisione. Anch’io, come te, ciclicamente faccio dei repulisti. Una volta appartenevo al partito del “lo tengo, non si sa mai”, poi ad un certo punto qualcosa in me è cambiato e, come dici anche tu nel tuo messaggio, ho cominciato a non sopportare di essere circondata da cose (oggetti, vestiti, scarpe, libri…) che non usavo o non mi rappresentavano. Ognuno, naturalmente, deve trovare il suo ritmo nel fare repulisti. Ma concordo: non è impossibile 😉

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